PROIEZIONE E CONFERENZA STAMPA

ROMA - LUNEDÌ 24 MARZO
c/o Cinema Quattro Fontane
(Via delle Quattro Fontane 23)

ORE 9.30 PROIEZIONE
a seguire CONFERENZA STAMPA
presenti il regista Thierry Frémaux e il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli

regia di

FRANCESCO LETTIERI 

 

 APPUNTAMENTO PROIEZIONI E ATTIVITÀ STAMPA

PROIEZIONI STAMPA

ROMA – martedì 25 marzo ore 10.30 | Cinema Giulio Cesare

 

 

10 marzo 2025

Festa organizzata dall’Ambasciata del Sud Africa in concomitanza con la festa della donna e della fiera delle editrici FEWMINISM 8 FIERA DELL'EDITORIA DELLE DONNE 

 

 

 

 

Ringrazio Jaqueline Ntombentle Mpongoshe  dell' Ambasciata del Sud Africa per avermi invitato in questa sede presso la Casa delle donne che è la casa di tutti noi per festeggiare la festa della donna nel 2025. Ringrazio l’ambasciatrice per aver organizzato questa evento e la Casa delle donne per averci ospitato.

L'agenzia di stampa  Africanpeoplenews conta 300 visitatori al giorno e le notizie vengono prese direttamente dal continente Africano.

l’ong AfricanPeople, di fatto l'editore della testata, organizza convegni, di cui vengono redatti articoli e atti, libri e pubblicazioni.

Ringrazio Jacqueline che ho conosciuto al Vinoforum tanti anni fa per questa opportunità di presentare e approfondire la parte della letteratura del Sudafrica,  il paese africano più occidentale, volente o nolente, di cui gli africani ci raccontano le notizie aggiornate.

Anche l’Egitto è un paese considerato moderno.

Si dice che l’Egitto da un lato e il Sudafrica dall'altro tirino  gli altri Paesi d'Africa ma adesso che ho visitato l’Egitto non c’è alcun dubbio nel ritenere che è il Sudafrica, il paese più moderno ed occidentale  di tutta l’Africa, nel bene e nel male.

Il Sudafrica d’altronde viene occupato dai Bianchi sin dal 1600, dalle esplorazioni europee cui sono seguiti poi i colonizzatori che hanno sfruttato le risorse naturali del territorio, cacciando i locali al punto di arrivare in Sudafrica alla creazione dell’apartheid, una vergogna per tutto il mondo andata avanti fino al 1993.

Io mi mi sono laureata proprio in letteratura Africana in lingua inglese ed ho studiato alcuni autori del Sudafrica tra cui Thomas Mofolo. Ma oggi Jacqueline è qui a ricordarci che la letteratura del Sudafrica è andata avanti e ci presenta alcuni nuovi scrittori.

La collaborazione con l’ambasciata del Sudafrica nella persona di Jacqueline Momphongo va avanti da qualche anno ed insieme infatti abbiamo organizzato il Mandela day con la figlia di Nelson presso la Commissione dei diritti umani del Senato della Repubblica.

Dal punto di vista letterario, dobbiamo pur rilevare che ovviamente questi scrittori sono il risultato della storia del Sudafrica e dell’apartheid. Si tratta della generazione di scrittori del 1961, che hanno vissuto l’apartheid  che finisce appunto nel 1993.

La loro attività artistica nasce soprattutto dalla vita difficile che questi stessi autori vivono in concomitanza con il forte razzismo che impediva loro di vivere in libertà. Gli africani sono stati reclusi nelle township che oggigiorno si visitano.

La prima scrittrice è Phillippa Yaa de Villiers che, come si può vedere, è di origine francese.

Lei scrive quest’opera d’arte che si chiama Original skin: era figlia di una madre australiana e di un padre ghanese e poi fu adottata e cresciuta da una famiglia di bianchi nel Sudafrica durante l’apartheid. Quando ha ritrovato il suo padre biologico le  ha detto dove e quando era nata ed il suo nome reale.

un’altra poesia è The unemployed, anche questo tema ricorrente in un Sud Africa con l'apartheid. 

Nel 1960 a Cape  town la scrittrice .....vive in una capanna fatta di un solo spazio e sua madre era una Coloured. Nell’apartheid ci sono cinque categorie di pensione bianchi, indiani, coloured, neri ed i bustards e c’è una chiusura anche tra i  neri e colorat e bustards.

quindi questa donna viene rifiutata sia dagli unici dagli altri e cerca la sua identità.

Io reciterò la poesia dell’unico uomo di questo gruppo MASA MBATHA-OPASHA.  di cui oggi si commora  la sua morte. Anche lui nasce nel '61 nel corso dell'apartheid. 

E' un tenore, vince una borsa di studio per venire in Italia ed è il primo a vivere a Roma. Nasce  a Durban in Sudafrica il 5 gennaio 1961, è un tenore lirico, cantautore, autore di testi poetici e letterari ed è un vincitore di sei borse di studio internazionali e di ghospels.

Nel 1981 canta con l’orchestra armonica di Durban, poi dopo prosegue gli studi di canto e e oltre a fare il tenore inventa i Voices of Glory.

Nel '91 inizia la sua collaborazione artistica con i new Platters che durerà per tre anni e poi vince il premio letterario per la poesia Roma città e poesia organizzato dal centro culturale e letterario del Lazio. continua a ricevere il premio Amico della FAO e così via del 91 debutta come cantante direttore artistico con i suoi Voices of Glory nel Duomo di Amalfi e nel Tempio valdese.

e oggi commemoriamo la sua morte con la poesia;

"una preghiera per un mondo senza guerre" 

o dolce potenza.-

tu che ci fai hai fatto nascere

tu che ci hai fatto conoscere questa vita

portaci fuori da ciò che ora è troppo per noi

portaci indietro in un tempo fatto di semplicità

portaci avanti in un futuro senza guerre

Fa che il giorno ci sembri meno breve

prolunga la notte con la nebbia.

 incanta la terra con il profumo di pace

fa che dimentichiamo il sapore delle lacrime

fa che camminiamo in piena serena libertà.

basta con le statue delle tombe esposte le intemperie

basta con le case che non sono più case

basta con i paesi che non sono più paesi

basta con le nazioni che non sono più nazioni

basta con le guide, la cui intenzione sia di perderci.

Facci un’allegra canzone come eravamo una volta

e su come potremmo essere

facci bere da questo calice d’amore per renderci sani al di là dell’errore

tu che hai iniziato tutto

consacraci per sempre alle verità che noi continuiamo a riscoprire,

ma soprattutto fa che nessun bambino che nasce oggi conosca la guerra o il dolore della Guerra.

non credo che sia troppo.  

 

 

“Europa Centrale”

Dal 13 marzo in sala l’opera prima di Gianluca Minucci con

Paolo Pierobon, Tommaso Ragno, Catherine Bertoni de Laet e Matilde Vigna



Giovedì 13 Marzo – Roma - Cinema Farnese ore 21.00

Anteprima con il cast in sala



Uscirà in sala, distribuito da Danubio Film, da Giovedì 13 marzo “Europa Centrale” opera prima di Gianluca Minucci presentato in Concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival, prodotta da Danubio Film, Wildside, M74 in collaborazione con Rai Cinema.



Il film, accompagnato da regista e cast, verrà presentato in un tour che toccherà diverse città italiane e che partirà dal Cinema Farnese di Roma, per poi arrivare a Bologna (Martedì 18 Marzo - Cinema Arlecchino, ore 21.15), Milano (Martedì 19 Marzo - Cinema Beltrade, ore 21:30), Trieste (Mercoledì 20 Marzo - Cinema Nazionale, ore 19.00) ed altre città che verranno comunicate in seguito.


Un kammerspiel metafisico sulla lotta politica, il tradimento e la paranoia, ambientato in un viaggio in treno di una coppia di comunisti a cui è stata affidata dal Comintern un’importante missione nell’aprile del 1940. Europa Centrale è una storia di spionaggio paranoide, un dramma profondamente umano collocato in un contesto politico violento ed angosciante, dove gli aderenti alle ideologie dominanti del Novecento (Comunismo Stalinista e Fascismo) finiscono per perdere qualsiasi forma di umanità. La paura, il sospetto, la violenza psicologica e fisica, creano un’atmosfera claustrofobica e psicotica, un cul de sac dal quale non c’è via di scampo.


Il film, scritto dallo stesso Minucci e da Patrick Karlsen, vanta nel cast Paolo Pierobon (Rapito, Berlinguer - La grande ambizione), Tommaso Ragno (Vermiglio, Nostalgia, Siccità), Catherine Bertoni de Laet (De l’amour perdu e Flaminia), Matilde Vigna (La Legge di Lidia Poët, L’Ultima Notte di Amore), Levente Molnar (Il figlio di Saul) e Angelica Kazankova (Orlando). Le musiche originali sono del compositore polacco Zbigniew Preisner, storico collaboratore di Krzysztof Kieslowski (Film Blu, Rosso, Bianco, La Doppia Vita di Veronica, Il Decalogo). La fotografia è firmata da Carlo Rinaldi, i costumi sono di Stefano Ciammitti, sound designer Thomas Giorgi, e il montaggio di Ian Degrassi.

Durata: 85'

 

 

 

 

 

Gruppo editoriale

silkstreetpress

 

 
 
                 25 aprile 

ore 13 

 

dott.ssa SCARPONI EMANUELA, direttore responsabile della rivista Silkstretpress 

apre la sessione festival dell’Oriente 2025

 

 

“Srilanka” “Tra storia e tradizione”. 

 

ore 14 

 

Ing. BRUNO GRASSETTI, presidente ICID: “Italia tra Est ed Ovest” “Italia nel Nuovo Ordine Mondiale”

 

ore 15

 

Ferrara Maria Bruna, presidente WOM: “Viaggio in Cina” “La Cina attraverso i secoli”

ore 16 

 

Libera Ceccarelli: Presidente dell'Ass. Radici d' Amore, titolo: Postura come biglietto da visita dell’Anima” sottotitolo ”danza afrocontemporanea a confronto”.

 

ore 17 

 

dott. Piero Musilli, documentarista: “Il cielo stellato del Nepal”. “L'osservazione del cielo stellato nel Nepal a due passi dall'Everest".


Ore 18 

dott.ssa Giovanna Canzano, scrittrice: “Ebraismo in Medio Oriente”. Sottotitolo: “Israele oggi”.

 

 

26 aprile 

 

ore 13

 

 

Emanuela Irace, socia Ismeo: “I curdi in Turchia oggi” “La prospettiva politica curda in Medio Oriente”

 

ore 14 

Relatore: Roberto Di Vito:  regista: “foto e documentario del festival dell’oriente negli anni” attraverso gli occhi del regista Roberto Di Vito 

Sottotitolo 

“Silkstreetpress ed il Festival  Dell’oriente”

ore 15

Maria Grossi, insegnante, associazione culturale Ikigai: “Atha” 

sottotitolo "La presenza mentale nello yoga".

A.P.S. IKIGAI (la nostra associazione).

 

Ore 16

 

relatore Victor Nunzi: Titolo “Analisi nel contesto preclassico del rapporto tra Occidente ed Oriente” sottotitolo:“ Occidente ed Oriente a confronto dal passato ad oggi”.

 

Ore 18

 

relatrice Michelina Gabriè Sunquest, Console onorario dello Zambia in Italia e Guida turistica: “Il Buthan”. “La famiglia reale del Buthan”

 

27 aprile 

Ore 16 

Relatrice: Dott.ssa Claudia Polveroni: “I Bonzi”. "I Monaci buddisti"