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RITA VALENZUELA marzo 2024 di Emanuela Scarponi

Rita Valenzuela vive a Roma ormai da tanti anni. si è integrata nella società italiana con il suo lavoro, il suo impegno artistico che porta beneficio alle donne come lei, ma che più di lei hanno sofferto la violenza degli uomini sulle donne.
Questo è un tema costante nella sua vita. madre di 3 figli di nazionalità italiana, Esperienza dopo esperienza, Rita cresce nella sua essenza, e consapevolezza delle sue idee e dei suoi convincimenti.
Porta avanti il suo progetto che diviene sempre più articolato e complesso, addirittura teso a creare un movimento femminile per la pace, universale che non conosce confini politici e fisici. Continua con la sua fede ferma e legittima, anche quando la stanchezza le impedisce di formulare parole, va avanti fino a realizzare i suoi progetti con l’aiuto delle sue sorelle, di coloro che ha scelto per proseguire il suo cammino. di esperienza in esperienza continua a crescere, portando tutte le sue compagne di viaggio sull’altare di San Pietro in vincoli, famoso x il Mose’ di Michelangelo. E così persegue il suo obiettivo, di artista e di Cristiana, convinta che la strada che sta perseguendo porterà alla liberazione della sua anima che lascerà finalmente le sbarre dellla prigione in cui è stata costretta per anni.
Sullo sfondo della bellissima cornice di San Pietro in vincoli Rita Valenzuela presenta Le sue “ sorelle” e le opere d’arte pittoriche e fotografiche e scultoriche, come sempre nella sua semplice eleganza, adornando la chiesa di vitalità e bellezza. Così passando dalla casa delle donne al comune di roma alla camera dei deputati, per tornare vittoriosa presso la meravigliosa San Pietro in vincoli. Rita viene accolta raggiante dai padri suoi amici di terra e di origini. Musica, pittura, fotografia, tutto assieme crea l’atmosfera giusta per contribuire all’ultima opera da ricomporre: il disegno delle sorelle Mirabal ispiratrici del suo movimento artistico, culturale, religioso, ma anche universale nella essenza più grande della liberazione della donna.

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15 Marzo 2024

Un cuore cosi' grande di Maria Paola Santopinto

 

Un cuore così grande“: serata al Ghione con Manuela Villa.

serata molto, molto interessante e divertentissima: c’era lei, la nostra amata Manuela Villa. Da tempo aspettavamo una sua nuova uscita e finalmente il “Ghione“ ci ha fatto questa bella sorpresa.

Sempre più moderna, direi più giovanile del solito ha aperto il suo concerto, con musiche e canzoni di Barbara Streisand; ha tenuto a precisare la sua vecchia amicizia con l’attrice e cantante americana ed il desiderio costante di cantare le sue canzoni .E' stato sorprendente il momento in cui ha spiegato di sentirsi preoccupata nel cantare “Granada“ per gli acuti forti e lunghissimi che questa canzone ha in sé: ma troppo grande è la sua modestia! La canzone è perfettamente riuscita; ha fatto tremare i nostri cuori e, nello stesso tempo, emozionare tutti i presenti che non erano pochi: presenti infatti gli attori  Cantanti della televisione, della radio, del teatro, del cinema. Come sempre è stato molto applaudita anche la presenza di Pierfrancesco Pingitore, grande autore di brani teatrali, commedie, riviste, recital.

Ricordiamo i suoi capolavori al Bagaglino, teatro che non c’è più ma che manca tanto al popolo romano ed a tutti coloro che lo hanno frequentato. e' stato moltoapplaudito il momento in cui la nostra eccellente artista ha ricordato “Rugantino “, il suo spettacolo di tanti anni fa con un susseguirsi di stornelli, canzoni romane, coadiuvata da due attori in costume romano, entrambi conosciuti e veramente bravi.

Un altro momento piacevole, carico di emozioni, è stato quando la Villa ha ricordato e cantato motivi di altri cantanti quali Gino Paoli, Lucio Dalla, Mia Martini, Gigi proietti. Non si è di certo risparmiata nel farci ascoltare le canzoni romane più belle. La sua grande voce, i suoi lunghi perfetti acuti e gorgheggi si sono poi prolungati nel momento in cui sullo sfondo del teatro è apparso il suo grande papà,  Claudio Villa, il reuccio di Roma, il super cantante degli anni '50-'60 per la mitica voce conosciuta in tutto il mondo.

Toccante è stata la canzone che la stessa ha scritto, ricca di sentimento, con vissuti e ricordi, del passato con il suo papà e la famiglia; interessante anche un suo libro. 

Grande applausi da parte di tutti noi, platea completa; abbiamo partecipato ai vari ritornelli di Claudio Villa, ma tutti dispiaciuti del fatto che da anni non c’è mai stato un grande concerto dedicato a questo grande personaggio dall'ugola d’oro. grazie a Manuela Villa, siamo riusciti a ricordarlo con la speranza e il desiderio di un  ritorno nel teatro romano. “un amore così grande “così il titolo di questo recital ci ha dato la possibilità di ascoltare questa celebre attrice e cantante dalla voce e personalità prorompenti .sul palco la Villa riesce, infatti, a comunicare una miriade di emozioni, portando in scena brani che raccontano la sua carriera e quella di Claudio Villa, tra parole, scritti, melodie e musiche indimenticabili grazie anche al teatro “Ghione“ che alterna opere teatrali a lavori più moderni.

Maria Paola Santopinto 

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15 Marzo 2024

conferenza Euro Mediterraneo, a cura di Claudia Polveroni Apn publisher

Il giorno quattro marzo scorso si è tenuta nella Sala delle Bandiere, della Fondazione Anna Lindh, in Roma una conferenza: Euro Mediterraneo.



L’apertura della Conferenza con alcuni rappresentanti istituzionale dà inizio allo svolgimento lavori.

L’importanza della salute del territorio del vicino Continente africano è primaria per diffusione dell’acqua, delle emergenze e dell’emigrazione.

Curare la terra è avere una alimentazione senza aiuti. L’impegno continuo è sviluppo sostenibile e ciclo produttivo economico.

L’Italia al centro del Mediterraneo è in posizione strategica con l’Africa e con una cultura aperta.

La cooperazione con i paesi africani è supportare loro, per una nuova sostenibilità a noi e a loro.

Non si è fatto molto dall’Europa, per gli investimenti, sicurezza e prevenzione.

La cooperazione complessiva per l’estensione di un euro-piano può partire dal Mediterraneo serbatoio di risorse e relazioni.

Anni difficili, crisi economica, crisi sanitaria, crisi militare, Europa e Africa in un dialogo ininterrotto, per la salvezza del pianeta.

La cultura, la storia, le tradizioni, l’Italia ha una conoscenza millenaria con il Nord Africa.

Un approccio nuovo con i paesi africani, non tralasciando le dolorose vicende coloniali, per rappresentare mutua assistenza per una transizione possibile.

Esistono divari tra Nord e Africa subsahariana, una fuga costante dalla campagna alla città e l’emigrazione dal continente per tensioni e povertà diffusa.

I Paesi più poveri richiedono pianificazione agricola.

L’acqua nell’irrogazione può avere falle, nello scorrimento idrico.

Il recupero delle terre degradate è beneficio alle comunità locali, al mercato, non una produzione su larga scala.

Le piante indigene salvaguardano i terreni per l’ombra e l’umidità.

La partecipazione alla coltivazione dei terreni, contribuirà a rendere accessibile a tutti, la risorsa alimentare verso una certa sostenibilità ambientale

L’insediamento dalle aree rurali in città determina agglomerati di costruzioni urbane, parte della popolazione vive in condizioni precarie.

La cultura multietnica è molto lontana.

L’Africa ha una grande variazione ambientale, e un clima differente.

I meccanismi che regolano gli eventi estremi, di medio-lungo periodo per i cambiamenti climatici sono discussi.

Più ragioni spingono ai movimenti all’interno ed all’esterno di un paese.

Migliorare l’esistenza, gli approvvigionamenti, viaggi culturali e socio-economici.

La mancanza di coesione interna accelera la instabilità.

bisogna Pianificare l’emigrazione e l’immigrazione comune.

I problemi non sono di oggi li abbiamo da più di un decennio.

Piu relazioni per l’emergenza che preme.

Italia, Europa e Africa in primo piano nei prossimi anni, il Partenariato tra gli Stati.

La cultura è molto importante.

Investire sui giovani e se ci fossero le università del Mediterraneo e se uscissero tanti ragazzi da queste università saremmo pronti per una cooperazione.

Lo studio delle è arti, dell’opera lirica per conoscere un patrimonio di tradizioni.

Il patrimonio culturale marittimo euro mediterraneo è stato caratterizzato negli ultimi tempi, da azioni per la conservazione e valorizzazione socio-ambientale.

Questa consapevolezza comune diviene strumento per valorizzare il territorio e il paesaggio per una forza economico sociale.

L’interesse al patrimonio archeologico subacqueo è in un piano partenariale di consorzi con progetti di partner istituzionali e territoriali di sette paesi dell’area euro mediterranea.

Visione del patrimonio culturale marittimo con l’idea di integrare il patrimonio materiale e immateriale con le filiere tradizionali artistiche, dell’artigianato della gastronomia.

Due diversi attori sono interpreti dei processi di una possibile valorizzazione del patrimonio culturale marittimo su base locale, nazionale e internazionale.

Coloro che hanno strutture e servizi per la protezione del patrimonio nazionale e/o regionale e soggetti dalla comprovata esperienza tecnica e scientifica sono portatori.

Partendo dalla situazione dei paesi nello spazio geografico, dal limite delle acque e dal programma di attuazione è stato possibile accertare esperienze significative, per l’area euro mediterranea.

Punti di forza del progetto sono studi e ricerche supporto, ad interventi mirati.

Mostre convegni sulla cultura e storia del mare per sensibilizzare il pubblico, promuovere il patrimonio turistico protezione delle coste marine e dai rischi, per conservare lo stato dei luoghi.

Conoscenze che danno visione di patrimonio culturale euro mediterraneo per valorizzare il rapporto socio economico.

Il dottor Davide Dionisi risponde a questioni da parte della dottoressa Emanuela Scarponi per African People news, per cercare un dialogo che esalti, enfatizzi una diplomazia della pace che è fondamentale per noi ed è parallela alla diplomazia religiosa e diplomazia primaria in una crisi militare in corso.

Salvaguardare i civili. La perdita di vite umane è incolmabile. La religione non è può essere utilizzata come imposizione. L’importanza di un appello che apra una via di soluzione. Riconoscere le minoranze.

I paesi africani non hanno la pena di morte, quindi la tutela della vita offre per chi ha compiuto atti gravissimi possibilità di redenzione.

Si ringraziano gli oratori per le relazioni.

A cura di Claudia Polveroni Apn publisher

























 

















 

 





 



 

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09 Marzo 2024

a cura di Emanuela Scarponi, PREFAZIONE DE «IL SALOTTO DEL DOTTOR COPRODE» scritto da Adriano Ottaviani,

PREFAZIONE DE «IL SALOTTO DEL DOTTOR COPRODE»

l'uomo dalla C0scienza PROfondamente DEmocratica

 

 

 

Il salotto del dottor Coprode è una opera letteraria scritta dal giornalista Adriano Ottaviani Zanazzo: si sviluppa in una serie di conversazioni tra due intellettuali, uno di stampo conservatore, l’altro di ispirazione «Olo-democratica, della Democrazia totale, unico movimento extraparlamentare di centro, ma con un occhio a Sinistra».

Queste conversazioni si presentano come interviste che il nostro Adriano stesso fa come giornalista de «Il tempo» al dottor Giacomo Coprode, Demofilo per gli amici.
Inizialmente il dialogo e’ serrato, accademico, surreale, ambientato in questo salotto letterario, alcova della conoscenza.

Il testo è farcito di grande dialettica e capacità linguistica, ricco di parole e nomi greci come Demofilo appunto, ossia amato dal popolo, il suo interlocutore, e latinismi dal significato letterale e sostanziale; quindi necessita di doppia lettura, formale e di contenuto.
Le conversazioni scelte dal nostro autore sono di fatto oggetto di studio e di riflessione sulla politica Italiana e la filosofia che ne sono alla base oggi.
Sì intravvede nelle conversazioni tra i due intellettuali di opposto pensiero politico le idee che sono proprie del nostro scrittore giornalista Adriano Ottaviano Zanazzo, figlio d’arte, che si diverte a contrapporre le posizioni politiche di destra e di sinistra, fino a quando finiscono per uniformarsi sempre più.
Mentre all’inizio i due intellettuali a confronto sono su opposte posizioni, mano a mano che si procede con le conversazioni di argomenti i più toccanti e delicati,
i due oppositori si avvicinano sempre più, poiché la stima alla base della loro conoscenza è tale da indurre l’uno e l’altro ad un confronto serrato ma aperto. I pregiudizi iniziali su certe tematiche da affrontare sono infatti fonte di battibecco tra i due, che a dire il vero si conoscono a fondo, da sempre.
E il nostro scrittore descrive molto bene ed in dettaglio la teatralità delle conversazioni, dello scenario letterario che si sviluppa sul palcoscenico, rappresentato dal salotto, un’alcova della cultura, dove una luce soffusa permette di concentrarsi sui pensieri che vanno e vengono dei due interlocutori a confronto, a tal punto da disegnare addirittura in un volto, quello dell’intellettuale Coprode, stereotipo di una certa mentalità, occhialetti tondi alla John Lennon e barba sfatta.
Tra gli altri, si affronta il problema scottante dei soprusi nei confronti della donna di oggi, ma non si deve dimenticare quanto a volte accade a ragazzi, oggetti di attenzione da parte di donne, come se anche questo non fosse uno scempio.
E così in una botta e risposta continua di pensieri ed opinioni differenziate, le conversazioni si fanno più articolate e chiare.
Da notare l’attenzione che Adriano pone sulla pronuncia di parole di origine latina come «media» che oggi notoriamente pronunciamo «midia» all'inglese, perdendo di vista l’origine della parola latina appunto, cui il nostro tiene molto.
E così di conversazione in conversazione i due intellettuali si trovano a discutere delle sfaccettature di una politica invero annacquata che ormai è un misto di tutto e che sempre più risponde ad un modo di procedere omologato, rispondendo sempre più ad esigenze esterne e diverse da quelle che la politica detterebbe.
E così i due intellettuali si perdono nei loro ragionamenti tra un botta e risposta, dando luogo ad un battibecco vivo e divertente.
Tutto si fa più chiaro nell'ultima conversazione, quando appare finalmente il nome del giornalista: lo stesso Ottaviani si fa persona, chiedendo ora più volte al dottor Coprode le sue opinioni su varie tematiche scottanti: tra cui la donna soldato, ed i rapporti tra Marte (lil dio della guerra) e Venere (la dea dell’amore).
Come è possibile conciliare la donna, che nell’immaginario collettivo appare essere pacifica con la guerra?
E' una questione di parità, risponde Gian Giacomo, sempre contraddistinguendosi per la sua erre moscia, che fa un po' aristocratico invero.
Dunque le posizioni dei due intellettuali a confronto dapprima lontanissime alla fine si avvicinano sempre più fino a ritrovarsi senza saperlo a frequentare la stessa ambasciata di Croazia, (settima conversazione) cui entrambi erano stati invitati.

Ed è lì che i due intellettuali a confronto si ritrovano sullo stesso palcoscenico, a vivere le medesime esperienze mondane, per accettare dunque la verità che sta dietro alla comprensione umana, fondendosi mano a mano, parola dopo parola, in un unico afflato, una unica voce.

La conversazione più divertente è quella col signor Perconte di Riccione, personaggio goffo ma attraente, donnaiolo, amante della bella vita e delle donne che conquista una dopo l'altra, col suo bel fisico. Qui Adriano Ottaviani da intellettuale si perde nel suo amore per il dialetto, romanesco o romagnolo che sia, e si diverte a caratterizzare i personaggi che crea con una ironia di fondo che lo contraddistingue sempre. Questi personaggi vengono dunque rappresentati in modo vivace mentre parlano in dialetto, considerato alla stessa stregua della lingua italiana o latina, che il Nostro cura nel dettaglio sempre con simpatia e con uno sguardo profondamente umano.

A ben vedere, è lo scrittore stesso che presenta le varie sfaccettature della sua articolata personalità, che assume di volta in volta un carattere differente, recita vari ruoli nelle sue scene, rendendo vitali e famosi le varie tipologie di uomini della sua città natia, Roma, nei suoi vari strati culturali e sociali.
Così Ottaviani, da giornalista de «Il tempo», intervista il dottor Coprode che rappresenta il suo opposto politico ma che di fatto incarna l’alterego dell’ intellettuale Ottaviani, che in queste conversazioni mette assieme le posizioni avverse di un medesimo problema, motivandole alla ricerca di una sintesi. Ecco la risposta a tutte queste conversazioni: la sintesi intellettuale della storia della politica recente italiana


La sua romanità e la sua mentalità di conservatore aperto si incontrano con il progresso, se tale può essere considerato si chiede lui, rappresentato dal suo apparente avversario politico, un intellettuale. Ed entrambi si confrontano, fornendo infine una sintesi delle varie posizioni e donando finalmente al lettore la visione di un Uomo dotato di grande umanità e profondità del nostro tempo, il nostro Adriano appunto, che non conosce confini politici.

 

Emanuela Scarponi, giornalista

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09 Marzo 2024

CONCERTO PER PIANOFORTE dall'Europa al Giappone pianista Rebecca Guerra

CONCERTO PER PIANOFORTE dall'Europa al Giappone pianista Rebecca Guerra

 

Il “piccolo teatro Tordinona“ è al centro di Roma, in una meravigliosa piazzetta, incastonato tra antichi e sontuosi palazzi. Non vi ero mai entrata, ma sono rimasta meravigliata dell'alcova quale è.

Inoltre è del tutto soddisfacente la sua posizione, la sua struttura ed in particolare la perfetta acustica del luogo. Questo piccolo teatro costruito nel XVII secolo era conosciuto come teatro Apollo Tordinona ed in passato anche Sala Pirandello.

Grazioso ed accogliente, con questa sua ottima acustica è ben frequentato e conosciuto per i corsi di teatro, di scuola, per eventi e spettacoli.

Il 6 marzo si è svolto un interessante concerto per pianoforte eseguito dalla giovane pianista promettente Rebecca Guerra di Pietrasanta, Lucca, dal titolo “dall’Europa al Giappone “. Alcuni brani di musicisti giapponesi si sono alternati a brani classici di grandi Europei. Si è passati da J. Hisaichi con il brano Ashitaka e San da “la Principessa Mononoke” a L.V. Beethoven, con la sonata “opera 109”, primo tempo, a F. Chopin con il meraviglioso Notturno in Do minore, ancora G. Kurtàg.

Ifa presente la Nostra come questi compositori giapponesi si ispirino invero alla nostra tradizione classica, rivisitandola, con i loro brani accostati per similitudine o per forti contrasti sonori, creando di fatto una opera d'arte nuova. Ecco lo spettacolo di Rebecca.

Anche l’idea di cambiare il costume in base al brano musicale ha destato meraviglia e piacere nello stesso tempo per la sua originalità: vestita da principessa Mononoke, Rebecca dà inizio al concerto, accompagnata dal suo maestro mascherato, che con mani sottili e lunghe gira i suoi spartiti silenzioso ed invisibile.

Terminato il programma la nostra Pianista ha offerto a tutti due bis, di cui l’ultimo a richiesta di alcuni giovani studenti di pianoforte.

E' stata una serata divertente, piacevole, speciale in un luogo incantato, grazie al talento di questa giovane e brillante musicista.

Questa giovane coppia di artisti ha incantato la platea nella sala del teatro, comunque ricolma di persone e di giovani che ascoltavano ogni brano con grande piacere e partecipazione tanto da unirsi in un afflato unico al termine di ogni brano musicale. Rebecca cambiava stile ogni qualvolta lo necessitava, passando da costumi di stile rurale a costumi romantici di fata incantata, con un abito lungo bianco ed ornata da capelli lunghi rosa.

Infine per un brano molto originale Rebecca veste una tuta argentea, quasi fosse un essere alieno, impersonando il personaggio che aveva ispirato il brano musicale e ne recita alcune parole: il corpo del protagonista che ispira il brano musicale si confonde con il mondo esterno e non percepisce più la sua identità umana tanto appunto da sembrare questo il corpo di un alieno.

Quindi in questa mescolanza di teatro e musica la serata si arricchisce di sensazioni sia prodotto della agilità musicale di Rebecca che fa volare le sue mani sul bellissimo pianoforte a coda situato al centro del palcoscenico.

Inoltre la luce offuscata e colorata rende interessante e avvolgente l’atmosfera.

Quindi teatro, musica e platea diventano un tutt’uno in questa alcova dai tappeti rossi che contraddistingue questo piccolissimo ma bellissimo teatro, definito piccolo teatro Tordinona al centro di Roma.

Maria Paola Santopinto

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08 Marzo 2024

"la ambasciatrice dello Zambia", dr.ssa Patricia Chanda Chisanga Kondolo, Daniela Ghilardi

Sabato 17 febbraio si è svolto a Roma, presso la sede della organizzazione non governativa African People Publisher, nell’ambito della review sui Paesi e le popolazioni dell’Africa da essa promossa, un incontro dedicato alla Repubblica dello Zambia. Ospite di eccezione è stata l’ambasciatrice dello Zambia in Italia, dr.ssa Patricia Chanda Chisanga Kondolo, che ha evidenziato alcune caratteristiche del Paese che lo rendono unico.

In particolare, la dottoressa Kondolo ha ricordato come lo Zambia sia un Paese pacifico e stabile, non solo rispetto alla regione sudafricana, ma anche all’Africa in generale. La gestione politica del Paese ha infatti un buon andamento, giacché nella sua breve storia, che dura da soli 60 anni, ha avuto sette Presidenti e sempre transizioni pacifiche da una amministrazione all’altra. Questo, ha sottolineato l’Ambasciatrice, è di vitale importanza per generare un ambiente inclusivo e una crescita stabile nel settore del turismo, perché rende ogni eventuale investimento nel turismo zambiano una scelta sicura. La dottoressa Kondolo ha inoltre reso noto che il Governo della Repubblica dello Zambia offre incentivi a persone di nazionalità straniera nel settore del turismo, quali ad esempio vacanze esentasse.

L’ambasciatrice Kondolo ha poi evidenziato come lo Zambia sia unico dal punto di vista della bellezza naturalistica. Questo Paese non solo vanta uno dei più spettacolari siti del Mondo, le cascate Victoria, che sono una delle sette meraviglie naturali del Mondo e parte del patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO, ma è anche ricco di parchi naturali nazionali e riserve, come il Kafue National Park, il Lower Zambezi National Park e il South Luangwa National Park, solo per menzionarne alcuni. Qui, i turisti possono avventurarsi in indimenticabili safari e incontrare i Big Five (il leone, il leopardo, il rinoceronte, l’elefante africano e il bufalo africano) nel loro habitat naturale.

Quello dello Zambia, ha ricordato la dottoressa Kondolo, è peraltro un turismo sostenibile. Lo Zambia riconosce l’importanza di preservare le proprie risorse naturali per le generazioni future. A tal fine, sua eccellenza il dottor Hakainde Hichilema, presidente della Repubblica dello Zambia, dopo essersi insediato nel 2021, ha creato il Ministero della green economy e dell’ambiente, a sostegno dell’intenzione dello Zambia di avanzare proseguendo su un percorso di crescita ecosostenibile. La visione del Ministero, che lavora mano nella mano con il Ministero del turismo, è di promuovere una green economy intelligente. Un impegno molto importante, se si pensa che lo Zambia ospita molti fiumi e laghi e possiede le più ampie risorse di acqua dolce nel sud dell’Africa: ben il 40 per cento dell’acqua interna dell’Africa del sud è nello Zambia.

L’Ambasciatrice ha quindi richiamato l’attenzione sulla popolazione zambiana e la sua cultura. Vi sono annualmente molteplici cerimonie tradizionali, che attraggono i media internazionali, turisti locali e stranieri. Sono cerimonie significative per la preservazione della cultura, che contribuiscono al settore turistico offrendo uno spaccato delle diversificate tradizioni e della varietà di costumi che rendono lo Zambia realmente unico.

L’Ambasciatrice ha quindi evidenziato come lo Zambia, con il suo potenziale illimitato, con un ricco patrimonio culturale e una fauna selvatica diversificata, con la sua vasta bellezza e la sua popolazione amichevole e ospitale, dovrebbe essere la prima scelta nell’individuare una destinazione in Africa, esortando i presenti a lavorare tutti insieme per promuovere le attrazioni uniche del Paese e investire nelle strutture turistiche, in quanto a chiunque, che sia un agente di viaggio o un tour operator, qualcuno che sta cercando una partnership nello Zambia, o più semplicemente che sia un vacanziere, un avventuriero o un appassionato di cultura, lo Zambia ha qualcosa da offrire.

La dottoressa Kondolo è stata quindi intervistata dalla dottoressa Michelina Gabriè Sunquest, l’ambasciatrice del turismo dello Zambia, che le ha chiesto cosa consiglierebbe di andare a visitare ad un turista che decidesse di andare in vacanza in Zambia. Certamente consiglierebbe di visitare le Cascate Vittoria, che sono decisamente un “must”, e poi senz’altro le riserve, giacché a differenza di altri Paesi qui gli animali sono veramente nel loro habitat naturale, in quanto queste zone non sono state commercializzate. Infine, suggerirebbe di assistere alle cerimonie tradizionali che hanno luogo durante gran parte dell’anno. Nello Zambia vi sono 72 dialetti e differenti tradizioni culturali, quindi, indipendentemente dal periodo scelto per il viaggio, si potrà sicuramente trovare cerimonia cui assistere in una delle regioni del Paese.

Queste sono solo alcuni dei suggerimenti che l’Ambasciatrice darebbe perché, ha affermato, di esperienze da vivere in Zambia ce ne sono moltissime. E proprio questa varietà di opportunità, offerte da questo splendido e ancora poco conosciuto Paese, è emersa chiaramente nell’ambito dell’evento organizzato da African People ONG. Un evento ricco di spunti interessanti, che si è concluso con un intervento sul cielo e le stelle che si possono ammirare in Zambia. Un tema originale e inconsueto ma molto intricante, essendo il Paese collocato in un altro emisfero rispetto al nostro e presentando l’Africa, notoriamente, per assenza di inquinamento luminoso, una condizione molto favorevole per l’osservazione della volta celeste.









 

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25 Febbraio 2024

Articolo di presentazione dell’evento per la promozione turistica dello Stato della Repubblica dello Zambia. A cura di Claudia Polveroni Apn publisher

Nell’ambito della rassegna “Paesi e genti d’Africa” a cura della giornalista Emanuela Scarponi, la giornata di sabato 17 febbraio ultimo scorso è stata dedicata allo Zambia, alla presenza del counsole onorario, responsabile per la promozione del turismo per la repubblica dello Zambia, dott.ssa Michelina Gabriè Sunquest.



Nella splendida cornice della sala Roma dell’Unar, nel primo pomeriggio dello scorso sabato si è tenuto l’evento di presentazione del Paese dello Zambia.





La dott.ssa Michelina Gabriè Sunquest, responsabile per la diffusione turistica dello Zambia dà il benvenuto ai presenti e ringrazia la dott.ssa Emanuela Scarponi, titolare dell’Ong African People.

La Repubblica dello Zambia a seguito dell’indipendenza dal Regno Unito, è la ex Rhodesia del Nord, che ricomprendeva l’odierno Malawi e lo Zimbabwe, allora Rhodesia del Sud.

Lo Zambia, nella area del sud Africa è senza sbocco al mare e ha vivibilità ambientale.

Denominato il paese dell’acqua per la ricchezza di fiumi, laghi e si affaccia sulle cascate delle acque Victoria dall’omonimo lago, provenienti dal fiume Nilo. Incantevoli tramonti incorniciano il panorama,

La regione dello Zambia è in atmosfera tranquilla gli abitanti accoglienti con i visitatori, molto belli i parchi, e sul territorio vivono cinque specie di animali big five : leopardi, leoni, elefanti, rinoceronti e bufali.

Molte le attività di svago e sport: football, jumping, jumping, canoa e safari, a tutte le età.

Il Paese cura interessi ed iniziative, nello scorso anno il Presidente Mattarella si è recato in visita.

La dott.ssa M. G. Sunquest coadiuvata e attiva nel promuovere il turismo nel Paese, saluta e ringrazia la sig,ra Desireè responsabile dell’Ethiopia airlines, per i viaggi in Africa.

I collegamenti arei consentono di raggiungere agevolmente lo Zambia.

In attesa dell’arrivo dell’ambasciatrice Patricia Kondolo, prende la parola l’ingegnere Massimo Benedetti,

rappresentante di una società di ingegneria per le infrastrutture si è occupato di progetti per il Ghana e la Guinea equatoriale.

Recentemente è stata presentata un’offerta per una nuova progettazione ferroviaria dal nord dello Zambia allo stato dello Zimbabwe con un’azienda in Africa.

L’ingegnere ha visitato la capitale Lusaka. Il confine dello Zambia con lo Zimbabwe è raggiungibile in compagnia dei rangers per la presenza degli animali.

Molto particolari le aree rurali e i villaggi. Lo Zambia è un paese in crescita.

Livingstone è la seconda città dopo la capitale, interviene la dott.ssa Emanuela Scarponi per illustrare la vita di David Livingstone che dà il nome alla città.

Livingstone nasce in Scozia settimo figlio, da famiglia povera. Fin da giovanissimo venne mandato a lavorare, in modo tale da potersi mantenere agli studi. Studiò il latino e riuscì ad iscriversi alla facoltà di medicina.

Cristiano fervente, decise di fare il missionario, arrivo nell’attuale Sudafrica e tra i suoi obiettivi: scoprire le sorgenti del fiume Nilo.

Non trovò mai l’origine del Nilo e venne inviato dagli inglesi altre volte. Tra il 1852 e il 1856 viaggiando nell’entroterra africano, scopri lungo il corso del fiume Zambesi, le profondissime cascate Vittoria cui diede il nome della regina d’Inghilterra.

Nuove vie economico-commerciali vennero conosciute.

Circa centocinquantanni fa, in un villaggio dell’odierna Tanzania un giornalista H. Morton Stanley, inviato

dal New York Herald, sulla sponda del lago Tanganika nel 1871 ritrova Livingstone, di cui si erano perse le notizie.

Lo stato di salute dell’esploratore era precario. Nell’incontro tra i due uomini Stanley nel presentarsi pronuncia la famosa frase: “il dottor Livingstone suppongo”, David: “Sono felice di accogliervi”. L’immagine di Livingstone è la statua che è vicino le cascate Victoria.

Molti turisti, scattano foto ricordo sotto la statua.

David Livingstone muore di malaria infine nello Zambia.

Altri europei divennero esploratori delle terre d’Africa.

Emanuela Scarponi aggiunge un’importante connotazione sugli abitanti in origine dell’Africa Australe i San.

Popolavano le aree della Botsawana, la Namibia, il sudAfrica e lo Zambia.

Sono abitanti antichissimi come descrive Alberto Angela in un documentario.

Estremamente comunicativi si esprimono con la lingua clik, la lingua dei suoni.

Insiediati in una fitta rete di relazioni storico-geografico e contatti frequenti con il mondo occidentale, conservano il loro stato originario e le tradizioni. Sono in via di estinzione.

Raffigurarono scene di vita di fauna e di flora con le incisioni rupestri. Con circa 2.000 dipinti e graffiti nella roccia lasciano un’impronta di vita di 10.000 anni orsono.

Patricia Kondolo Ambasciatrice dello Zambia e il dottor Kissuta rappresentanti diplomatici raggiungono la sala dell’evento insieme alla dott.ssa Michelina G. Sunquest, promotrice per il Turismo ed investimenti nel Paese.

L’ambasciatrice d.ssa P. Kondolo ringrazia la dott.ssa Emanuela Scarponi per l’ospitalità nella sala Roma, per supportare il Turismo nello Zambia.

E ci dice che nel dialetto nel paese viene chiamata con lo stesso appellativo della moglie dell’attuale Presidente, segno di rispetto nella lingua locale.

Il Paese è stabile, retto dal settimo Presidente. Il governo ha interessi diffusi: in agricoltura, nelle infrastrutture, nell’industria e nella ricerca.

Rispetta molto la natura, l’eco sostenibilità ambientale, la conservazione dello stato dei luoghi e protegge la vita degli animali.

Il territorio del Paese ha molte risorse, ricco d’acqua per lo Zambesi, altri laghi, fiumi e le cascate Victoria, tutelate dall’Unesco, fonte attrattiva per lo sviluppo del Turismo.

Su territorio si parlano differenti dialetti e diverse sono le tradizioni.

Gli abitanti dello Zambia sono accoglienti in particolare con i turisti e non è necessario il visto di ingresso per essere nel Paese.

L’ambasciatrice infine richiama la conoscenza delle bellezze naturali, le iniziative sportive, si rivolge a tutti i presenti che saranno accolti benevolmente in un prossimo viaggio.

Michelina Gabriè Sunquest le chiede del cibo tradizionale.

La polenta con piccolissime parti di verdure, fagioli, pesce e carne sono i piatti principali.

Risponde l’Ambasciatrice.

Il dottor Kissuta illustra la promozione della cultura, l’arte della musica, della danza, del cinema e la lavorazione di oggetti in legno.

L’arte povera della lavorazione del legno, offre oggetti, ricordi e souvenirs di viaggio.

La musica al suono della marimba allieta le danze nell’habitat naturale.

La marimba è uno strumento musicale costruito con brevi assi di legno. Il suono è riprodotto dalla percussione delle bacchette sulla superficie del palissandro.

Patricia Kondolo ci parla di alcune risorse minerarie. In Zambia si possono trovare miniere di cobalto, manganese e zinco.

Un’altra relatrice aggiunge che il Paese è il secondo produttore al mondo di rame, dopo il Cile.

Per le cospicue risorse del sottosuolo il territorio assicura una crescita economica.

Altra importante risorsa è l’estrazione degli smeraldi iniziata a metà anni settanta.

Questi smeraldi sono di una particolare lucentezza di un verde più scuro degli smeraldi colombiani e meno fragili.

La parte della visibilità stellare viene presentata dal dott.Piero Musilli

Consideriamo che il numero delle stelle è superiore a tutti i granelli di sabbia delle spiagge del pianeta.

L’emisfero australe è molto bello e forse di più di quello boreale.

La stella Aldebaran che raggiunge la luminosità fino a 440 mila volte è nell’emisfero boreale.

L’astronomia nasce con l’homo herectus che volgendo lo sguardo al cielo si incuriosì ed inizio a studiare le stelle.

La astronomia era inizialmente fino 1609 studiata ad occhio nudo.

I telescopi nascono con G.Galileo.

Padre Angelo Secchi, astronomo, studiò e distinse le stelle per le componenti fisiche.

Per ammirare nel cielo, la via lattea nell’emisfero australe si parte da gennaio a novembre.

Nell’emisfero australe possiamo ammirare le tre stelle lucenti.

La costellazione della Croce del Sud è una delle più luminose del notturno dell’emisfero australe. La sua stella principale è: Acrux la tredicesima stella, splendore del cielo.

Andrea Corsali astronomo del 1500 definì Acrux, tanto leggiadra e bella che nessun astro vi si può paragonare. All’osservazione del telescopio ha una parte bluastra e l’altra giallo-mimosa.

Guida del viaggiatore solitario.

Le altre due costellazioni caratteristiche del cielo australe sono: Centauro Alpha Centauri A e Alpha Centauri B coppia binaria, della Costellazione del centauro, il proximo Alpha centauri è la stella più vicina al Sole.

In Africa la popolazione dei Dogon del Mali ha conoscenze astronomiche incredibili tramandate oralmente da secoli e fin dall’antico Egitto lo studio delle stelle ha rivestito un’importanza tale, per fissare date, feste religiose e le ore della notte.

In conclusione una parte del cielo australe ha una maggiore riserva di buio per minore inquinamento.

 

Articolo di presentazione dell’evento per la promozione turistica dello Stato della Repubblica dello Zambia.

A cura di Claudia Polveroni Apn publisher

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24 Febbraio 2024

Zambia report 17 febbraio 2023 di Daniela Ghilardi

Sabato 17 febbraio si è svolto a Roma, presso la sede della organizzazione non governativa African People Publisher, nell’ambito della review sui Paesi e le popolazioni dell’Africa da essa promossa, un incontro dedicato alla Repubblica dello Zambia. Ospite di eccezione è stata l’ambasciatrice dello Zambia in Italia, dr.ssa Patricia Chanda Chisanga Kondolo, che ha evidenziato alcune caratteristiche del Paese che lo rendono unico.

In particolare, la dottoressa Kondolo ha ricordato come lo Zambia sia un Paese pacifico e stabile, non solo rispetto alla regione sudafricana, ma anche all’Africa in generale. La gestione politica del Paese ha infatti un buon andamento, giacché nella sua breve storia, che dura da soli 60 anni, ha avuto sette Presidenti e sempre transizioni pacifiche da una amministrazione all’altra. Questo, ha sottolineato l’Ambasciatrice, è di vitale importanza per generare un ambiente inclusivo e una crescita stabile nel settore del turismo, perché rende ogni eventuale investimento nel turismo zambiano una scelta sicura. La dottoressa Kondolo ha inoltre reso noto che il Governo della Repubblica dello Zambia offre incentivi a persone di nazionalità straniera nel settore del turismo, quali ad esempio vacanze esentasse.

L’ambasciatrice Kondolo ha poi evidenziato come lo Zambia sia unico dal punto di vista della bellezza naturalistica. Questo Paese non solo vanta uno dei più spettacolari siti del Mondo, le cascate Victoria, che sono una delle sette meraviglie naturali del Mondo e parte del patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO, ma è anche ricco di parchi naturali nazionali e riserve, come il Kafue National Park, il Lower Zambezi National Park e il South Luangwa National Park, solo per menzionarne alcuni. Qui, i turisti possono avventurarsi in indimenticabili safari e incontrare i Big Five (il leone, il leopardo, il rinoceronte, l’elefante africano e il bufalo africano) nel loro habitat naturale.

Quello dello Zambia, ha ricordato la dottoressa Kondolo, è peraltro un turismo sostenibile. Lo Zambia riconosce l’importanza di preservare le proprie risorse naturali per le generazioni future. A tal fine, sua eccellenza il dottor Hakainde Hichilema, presidente della Repubblica dello Zambia, dopo essersi insediato nel 2021, ha creato il Ministero della green economy e dell’ambiente, a sostegno dell’intenzione dello Zambia di avanzare proseguendo su un percorso di crescita ecosostenibile. La visione del Ministero, che lavora mano nella mano con il Ministero del turismo, è di promuovere una green economy intelligente. Un impegno molto importante, se si pensa che lo Zambia ospita molti fiumi e laghi e possiede le più ampie risorse di acqua dolce nel sud dell’Africa: ben il 40 per cento dell’acqua interna dell’Africa del sud è nello Zambia.

L’Ambasciatrice ha quindi richiamato l’attenzione sulla popolazione zambiana e la sua cultura. Vi sono annualmente molteplici cerimonie tradizionali, che attraggono i media internazionali, turisti locali e stranieri. Sono cerimonie significative per la preservazione della cultura, che contribuiscono al settore turistico offrendo uno spaccato delle diversificate tradizioni e della varietà di costumi che rendono lo Zambia realmente unico.

L’Ambasciatrice ha quindi evidenziato come lo Zambia, con il suo potenziale illimitato, con un ricco patrimonio culturale e una fauna selvatica diversificata, con la sua vasta bellezza e la sua popolazione amichevole e ospitale, dovrebbe essere la prima scelta nell’individuare una destinazione in Africa, esortando i presenti a lavorare tutti insieme per promuovere le attrazioni uniche del Paese e investire nelle strutture turistiche, in quanto a chiunque, che sia un agente di viaggio o un tour operator, qualcuno che sta cercando una partnership nello Zambia, o più semplicemente che sia un vacanziere, un avventuriero o un appassionato di cultura, lo Zambia ha qualcosa da offrire.

La dottoressa Kondolo è stata quindi intervistata dalla dottoressa Michelina Gabriè Sunquest, l’ambasciatrice del turismo dello Zambia, che le ha chiesto cosa consiglierebbe di andare a visitare ad un turista che decidesse di andare in vacanza in Zambia. Certamente consiglierebbe di visitare le Cascate Vittoria, che sono decisamente un “must”, e poi senz’altro le riserve, giacché a differenza di altri Paesi qui gli animali sono veramente nel loro habitat naturale, in quanto queste zone non sono state commercializzate. Infine, suggerirebbe di assistere alle cerimonie tradizionali che hanno luogo durante gran parte dell’anno. Nello Zambia vi sono 72 dialetti e differenti tradizioni culturali, quindi, indipendentemente dal periodo scelto per il viaggio, si potrà sicuramente trovare cerimonia cui assistere in una delle regioni del Paese.

Queste sono solo alcuni dei suggerimenti che l’Ambasciatrice darebbe perché, ha affermato, di esperienze da vivere in Zambia ce ne sono moltissime. E proprio questa varietà di opportunità, offerte da questo splendido e ancora poco conosciuto Paese, è emersa chiaramente nell’ambito dell’evento organizzato da African People ONG. Un evento ricco di spunti interessanti, che si è concluso con un intervento sul cielo e le stelle che si possono ammirare in Zambia. Un tema originale e inconsueto ma molto intricante, essendo il Paese collocato in un altro emisfero rispetto al nostro e presentando l’Africa, notoriamente, per assenza di inquinamento luminoso, una condizione molto favorevole per l’osservazione della volta celeste.









 

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  3. Zambia a cura di Katia Ranieri
  4. traduzione a cura di Daniela Ghilardi, dell'Intervento dell’ambasciatrice dello Zambia in Italia, dottoressa Patricia Kondolo, in occasione dell’incontro organizzato da AfricanPeople Publisher del 17 febbraio 2024.
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