Un italiano tra i rangers in Africa.

In un pomeriggio sul finire dell’estate, raccontata da un italiano insieme ad altri abbiamo potuto ascoltare la storia della vita degli animali in Africa.

La conversazione è avvenuta nell’accogliente sede dell’Unar vicino al Bioparco di Roma.

Dedicare gran parte della propria vita all’Africa e agli animali del Continente nero è solo passione.

A primi del ‘900 erano presenti oltre 70.000 rinoceronti in Africa. Oggi parliamo solo di 6.000 esemplari di rinoceronti  neri e di 16.000 circa di bianchi.

Gli elefanti erano un milione e mezzo e ai giorni nostri non sforano i 360.000 esemplari. Le cifre sono eloquenti anche per i leoni, all’allora in 500.000, ed ai giorni nostri per ridotta. sopravvivenza sono rimasti in 20.000.

Gli animali in Africa sono considerati per il turismo, quale fonte di interesse per i visitatori ma soprattutto per la conservazione della specie ed in particolare per convivenza con la comunità.

In Italia l’attività venatoria è regolata da leggi statali e regionali.  Due leggi regionali sono state dichiarate anticostituzionali.

Si rileva una certa differenza tra ambiente e natura o habitat naturale. Laddove vi è una scarsa tutela degli animali e rispetto degli eco sistemi e biodiversità.

Con 653 specie tutelate, su un totale di 57.460 specie di animali selvatici, si considera che le specie non protette siano 7.000.   La legge di protezione e tutela delle specie è una esigenza richiesta da tempo.

In molte città italiane assistiamo a presenze di ungulati che vivono nelle aree verdi del contesto urbano.

Viene richiesta da più voci ed in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità l’istituzione di un Garante della Natura, in grado di svolgere funzioni di controllo e monitoraggio ed una autorità amministrativa indipendente per il controllo della attività di caccia.

Esaminare l’esistenza delle specie animali avviene con lo Stato e le politiche internazionali. Considerare la vita di altri esseri viventi rileva un livello di pacifica convivenza tra Ambiente e natura.

Senza gli animali la Terra non avrebbe sopravvivenza oltre i sei mesi.

Per le attività di cattura e mercificazione degli animali d’Africa occorre certamente un monitoraggio ambientale che consideri e tuteli il corso vitale delle specie, a confronto con le comunità locali.

 In Namibia dal Sud Africa l‘articolo 35 della costituzione regola la sopravvivenza degli animali.

In armonia con le disposizioni locali si tende a creare due barriere: una per gli animali liberi e l’altra per gli animali di compagnia, cercare di dare dei confini e cedere le specie in eccedenza, accoglierli presso ricoveri, per essere curati e per farli continuare a vivere.

Le risorse ambientali del luogo non sono nate né destinate agli appetiti altrui. Il patrimonio non cedibile non può assumere le caratteristiche di un paese sfruttato per arroganza e protervia.

Due limiti. La Namibia vanta otto parchi naturali ed osserva in piena regola il mandato della sua costituzione.

Twyfelfontein  ha numerose concentrazioni di petroglifi. Rappresentano rinoceronti, elefanti struzzi giraffe disegni di impronte umane ed animali. Negli interstizi della roccia ci sono incisioni di figure umane in ocra rossa.

Testimonianze che risalgono all’era Paleolitica.

L’uomo in rapporto all’ambiente: non può non considerare la presenza altri esseri viventi seguendo criteri di adeguamento e compatibilità.

Cause della caccia e cattura sono speculative come superare il problema? Forse con la garanzia di possibilità lavorative. La formazione di nuovi posti occupazionali potrà rendere ed adattare i territori, a migliore condizione abitativa con nuovi progetti di edificazione, non sfruttare il patrimonio originario e saperlo destinare ad innovazione e risorse sarà un nuovo obiettivo per la vivibilità ambientale.

Ancora a sud dell’Africa: lo Zambia. Caratterizzato da diverse specie animali che a causa del suo territorio aspro, favorisce un miglior sviluppo delle specie. Molti sono i parchi naturali e le aree dove sono gli animali.

 Il Presidente della Repubblica dello Stato italiano si è recentemente recato in visita presso il paese.

 Solo chi ha visto, pur venendo da lontano gli animali, d’Africa può comprendere quali siano le loro abitudini comportamentali e la loro strenua difesa alla sopravvivenza.

Immagini strazianti della  cattura sono rivolte ad un pubblico adulto, lontano da occhi sensibili.

Gli animali hanno da sempre rappresentato una fonte di ispirazione, nelle arti visive. Molti pittori hanno dipinto i grandi felini e la fauna che fanno parte delle terre d’Africa.

In zona limitrofa all’Unar troviamo il Museo Civico di Zoologia e nelle sale espositive accanto ai suoi innumerevoli esemplari vi sono alcune specie di origine africana.

Concludo con i versi di una poesia,

da “Un safari ............................................................................nella savana africana.

……………………………E un Rinoceronte

bianco in via di estinzione sarà testimone vigile di un travaglio

estetico pronto a buttare le ancore della conoscenza.

Dal museo Rhinoceros in Roma.

Claudia Polveroni

 

 

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