Festival dell’Oriente: Orient Express. Itinerario di un mito moderno

Roma- marzo  2023

il tempo è piovigginoso, la solita monotonia dell'andare e tornare dall'ufficio...

d'improvviso, il mio sguardo viene rapito  da un manifesto pubblicitario affisso su un bus Atac “Orient Express. Itinerario di un mito moderno” con i riferimenti di una mostra tuttora in corso nella splendida cornice di Villa Medici sulla collina del Pincio, sede dell’Accademia di Francia.

E così, mentre il finestrino del mio autobus si appanna... la mia mente inizia a spaziare,  a navigare collegando punti e riferimenti geografici e culturali, immagini di un treno lussuoso che incrocio e vedo spesso alle stazioni ferroviarie di Venezia Santa Lucia o Venezia Mestre, Milano, Vienna ogni volta che rientro a casa o quando riparto, rivedo scene di film o pagine di Assassinio sull’Orient-Express di Agatha Christie. La scrittrice britannica si ispira in gran parte a un fatto di cronaca: nell'inverno del 1929, il Simplon Orient Express rimane bloccato dalla neve per 9 giorni a 80 km da Costantinopoli (l'attuale Istanbul in Turchia). Gli archivi della compagnia proprietaria del treno documentano questo episodio eccezionale. L’Orient-Express, protagonista del libro, pubblicato nel 1934, fa da sfondo a una storia che viene tradotta e pubblicata in tutto il mondo, diventando un oggetto letterario. Quarant’anni dopo, sarà il regista Sidney Lumet a mettere in immagini questa leggenda, con il primo adattamento cinematografico del romanzo. Da quel momento in poi, molti film utilizzeranno il treno come mezzo di avventura e come simbolo intramontabile del viaggio.

La mostra a Villa Medici ricca di oltre 200 opere, tra fotografie, mappe, progetti, disegni tecnici e manifesti pubblicitari consente di capire ripercorrendo la storia dell’Orient-Express. La stessa esposizione risveglia la curiosità ponendo fin dall’inizio la domanda: Ma dove sta la particolarità dell'oriente Express? Innanzitutto nella sua destinazione: Costantinopoli. Al momento della messa in esercizio dei treni nel 1883 la capitale dell'impero ottomano esercita un grande fascino sugli occidentali. In un periodo in cui l'orientalismo è di gran moda il viaggio permette ad artisti e scrittori di fare esperienza di quel mondo esotico. La compagnie internationale des Wagon-Lits, che dà inizio ad una nuova forma di servizio di treno passeggeri a lunga percorrenza, intuisce e sviluppa strumenti promozionali specifici con riferimento alla tradizione grafica orientalista ma si spinge anche oltre: Georges Nagelsmakers, fondatore della compagnia, invita industriali giornalisti diplomatici e intellettuali a partecipare al viaggio inaugurale. La sua ambizione: trasformare l'Orient-Express in un treno di viaggiatori pionieri ed è convinto che il racconto delle loro avventure contribuirà allo sviluppo della sua azienda.

Era il 4 ottobre 1883 quando il primo treno espresso europeo Train Espress d’Orient - Orient-Express- partiva dalla Stazione di Parigi Gare de l’Est proseguiva verso Strasburgo, Monaco, Vienna, Budapest, Bucarest e Giurgiu. Da questa cittadina rumena i passeggeri scendevano per attraversare in battello il Danubio e così giungere alla vicina Ruse, in Bulgaria. Da qui un treno li conduceva a Varna, città portuale in Bulgaria, dove scendevano per navigare il Mar Nero a bordo di un battello a vapore, il quale li conduceva alla meta finale, a Costantinopoli, in Turchia, attuale Istanbul. La durata complessiva del viaggio era di 81 ore e mezza, ma per una esperienza che non rappresentava per nulla una fatica, un peso. I viaggiatori trascorrevano le ore circondati da lusso, tessuti e arredi prestigiosi, ambienti riscaldati a vapore con cambio quotidiano delle lenzuola, e la carrozza ristorante con prelibatezze. Con il tempo le ore di viaggio si riducono grazie a migliorie, come p.es. adattamenti alla struttura del treno per superare e ovviare ai diversi scartamenti esistenti, e ampliamenti sulla rete ferroviaria, Parigi- Costantinopoli in 70 h. Le cronache dell’epoca narrano dello stupore degli spettatori ogni volta che il treno entrava in stazione con le sue carrozze lunghe 17 m in legno e cristallo.

Che lavoro ed impegno!!! riuscire ad organizzare una simile impresa nel 1883 con gli strumenti e le attrezzature dell’epoca con pochi anni di esperienza alle spalle nella gestione del trasporto su rotaia, a cui va aggiunto il contesto geopolitico dell’Europa: non esisteva certo la libera circolazione delle persone e merci. Percorrendo l’esposizione si intuisce a chi va il merito: un giovane ingegnere belga - Georges Nagelmackers. Durante una vacanza negli USA (era il 1865) percorrendo lunghe tratte a bordo di sleeping cars (oggi diremo: trasporto notturno su rotaia) resta affascinato dalla meccanica, dal confort e dalla pulizia. Torna nel vecchio continente, trova nel re del Belgio, Leopoldo II, un esperto di finanza e appassionato di ferrovie che gli darà una mano ad intrecciare rapporti con aziende ferroviarie e non solo di altri Stati e a firmare contratti: Nasce così una vera e propria impresa con l’intenzione di offrire la possibilità di varcare le frontiere a bordo di treni veloci comodi e lussuosi: ecco l'obiettivo della compagnie internazionale des Wagon-lits. A questo scopo l'azienda ferroviaria sviluppa prima in Europa e poi nel resto del mondo una rete di treni, hotel e agenzie: In altre parole un vero e proprio sistema turistico e grazie a tutto ciò i viaggiatori possono non solo percorrere lunghe distanze ma anche soggiornare in città e territori in cui il turismo è in forte espansione. Pensiamo quindi in termini anche economici di boom di crescita ed indotto creato!!

L’Orient-Express rimase operativo con altri percorsi ed itinerari fino al 1977: epoca in cui si preferiva – per le lunghe distanze - viaggiare in aereo.

Ripercorrendo l’esposizione e rivisitando il materiale raffigurato comprendiamo come Orient-Express sta ad indicare uno dei principali progressi tecnici della seconda metà del XIX secolo al pari del canale di Suez e della transcontinentale americana. Orient-Express, quindi, non rappresenta solo il nome di un treno ma anche una serie di servizi ferroviari esclusivi che collegano l'Oriente e l'Occidente.

All’uscita dalla mostra con la splendida veduta su Roma ci sorprende l’accompagnamento sonoro di fischi e annunci ferroviari che avvisano la partenza del treno. Che viaggio emozione!!! Grazie a Villa Medici, agli organizzatori e curatori Eva Gravayat e Arthur Mettetal e al Fonds de dotation Orient Express e a tutto lo staff